La mia testimonianza
Ho sentito parlare per la prima volta delle alghe Klamath della Algovit, non ricordo più se quindici o venti anni fa, intorno agli anni 90, da un amico che mi portò ad una conferenza e mi disse: "devi" venire per forza perché è qualcosa di fantastico.
Incuriosito andai alla conferenza e... ascoltai tutto quello che il tipo, il presidente della società Algovit - tale Stefano Scoglio - aveva da dire.
Alla fine dissi al mio amico che mi aveva invitato ad accompagnarlo: "WOW", se è vero anche solo la metà di quello che racconta, è già un miracolo!
Rimanemmo fino alla fine per parlare con Stefano Scoglio e chiedergli altre informazioni, che ci diede tranquillamente, parlandoci anche delle sue esperienze, senza grande gasatura, come di solito avviene per tanti altri personaggi e/o prodotti.
Mi colpì particolarmente, tanto che poi con il tempo siamo diventati amici.
In quella occasione ebbi modo di conoscere anche un altro uomo che aveva un ingrosso di prodotti erboristici a Roma, e che disse di avere a sua disposizione qualsiasi tipo di prodotto e di averlo sperimentato, quindi prendeva il meglio di questo e di quello, ma... da quando aveva conosciuto le alghe Klamath, aveva smesso di prendere tutto e prendeva solo le Klamath.
Anche questo mi colpì molto: se uno che ha un ingrosso - e può permettersi di prendere e provare tutto - smette e prende solo le alghe Klamath, forse sotto c'è qualcosa di vero.
Così quella sera mi decisi e comprai un flacone di "Maxima", che è l'alga Klamath raccolta e messa in sospensione in succo di mela biologica, che riesce a mantenerla vitale.
Dissi a me stesso: adesso provo questa e poi vediamo.
Decisi di prenderla immediatamente, mettendo la dose prescritta sotto la lingua, e lasciai che si assorbisse naturalmente.
Andai a casa, perché ormai era notte inoltrata, e mi addormentai profondamente.
La cosa che mi colpì particolarmente fu che quella notte feci dei sogni così lucidi come non ne avevo mai fatti in vita mia e me li ricordavo tutti, e mi sentivo molto bene!
Interessante! E così decisi di provare anche gli altri prodotti.
Comprai inizialmente la "Summa", che è l'alga Klamath raccolta, essiccata con un particolare procedimento ed incapsulata; la cosa che più si notava era lo stato di benessere continuo che avevo.
Ho provato poi a mano a mano tutti i vari prodotti, che - devo dire - ho trovato tutti eccellenti, sono tutti prodotti che sono mischiati con percentuali di alga Klamath, che - possiamo dire - potenzia gli effetti di tutto quello con cui collabora.
Andando avanti, cominciai a darne anche alle mie figlie, che a quel tempo avevano circa 5 ed 8 anni, soprattutto quando avevano febbre o mal di pancia, con risultati sempre molto veloci e sempre più evidenti di benessere generale, si ammalavano di meno e poi chiedevano loro di prenderle, mentre di solito far mangiare loro qualcosa era una lotta.
Due esperienze particolari, in mezzo alle tante:
Esperienza 1)
Un giorno stavo facendo dei lavori di ristrutturazione in un mio locale, ero da solo e stavo spostando una porta di ferro abbastanza pesante, quando nello spostamento...
me la diedi su un piede... precisamente sull'alluce sinistro: "DOLORE!!! DOLORE POTENTE!!"
(Respirai mooolto potentemente!!!)
Lasciata la porta, tolsi la scarpa ed il calzino pieno di sangue, e sciacquai il piede sotto l'acqua corrente: si era staccata l'unghia, anzi non completamente, si era alzata ed era rimasta attaccata da una parte. La rimisi giù, rimisi il calzino e tornai a casa, ci misi un po' perché ero lontano, circa un'ora e mezza.
Quando arrivai a casa all'ora di pranzo, a parte lo spavento della famiglia, che mi vedeva zoppicare - anzi, saltellare su un piede solo - e il sangue, chiesi di portarmi le alghe "Summa", tolsi la scarpa e il calzino e sciacquai di nuovo il piede, l'unghia era sempre alzata.
Aprii le capsule di alghe e, così come avevo sentito dal racconto di Stafano Scoglio - ovvero che gli indiani Klamath usavano queste alghe anche per curare le ferite - ne feci una poltiglia con un po' di acqua e la misi tutta intorno al ditone, che ormai era diventato un salsicciotto bello gonfio. Lo fasciai e andai in salotto a stendermi sul divano per riposare un po'.
La stessa sera in paese c'era la festa e le mie figlie mi chiesero se volessi andare: da una parte non ci pensavo nemmeno se mi pagavano, dall'altra le bambine piccole ci tenevano moltissimo e, visto che mi sentivo un pochino meglio, decisi di uscire. Zoppicando vistosamente andai in giro per il paese, finché potei, poi tornai a casa e andai a dormire.
Al mattino riaprii la fasciatura perché mi sentivo tirare, e risciacquai il piede di nuovo delicatamente: strano, l'unghia sembrava essersi riattaccata, mah?? Comunque il dito era completamente sgonfio. Boh, vabbè, non la toccai e rifeci l'impiastro di alghe, e devo dire che quella mattina camminavo già quasi normale.
Rifeci gli impiastri di alghe due volte al giorno per circa una settimana; mi aspettavo di vedere l'unghia diventare nera, come avevo visto tante volte con amici e parenti, ma la mia unghia non è mai diventata nera e si è completamente riattaccata.
Ho ancora oggi la mia unghia originale e l'unico segno che rimane dell'incidente è una piccola striscia di due tre millimetri dove indica la freccia che va dall'attaccatura dell'unghia fino alla punta.
Esperienza 2)
La moglie dell'amico che mi aveva fatto conoscere queste alghe era una estetista che aveva una esperienza di quasi trenta anni, e un giorno mi confidò un segreto.
Tu sai mantenere un segreto?
Bene! Anche io!
Vabbè te lo dico, però poi mi paghi la cena, va bene?
La mia amica mi disse: viste tutte le qualità che ha questa alga, ho voluto fare un esperimento, ho aperto delle capsule di alghe e ci ho fatto delle maschere ad alcune mie clienti, che sono rimaste stupefatte dai risultati; allora l'ho provata anche su di me, sul mio viso, e sono rimasta senza parole.
Ho usato prodotti costosissimi per il mio lavoro e per me stessa, e qui con due capsule di alghe (spesa circa due-trecento lire a quel tempo) faccio delle maschere con dei risultati migliori di quelli che ho ottenuto fino ad oggi dopo trent'anni di esperienza.
Ho personalmente consigliato questo trucco ad un sacco di donne, che mi hanno tutte ringraziato del preziosissimo consiglio.
Quindi, per concludere, le alghe Klamath sono semplicemente fantastiche, perché crescono rigogliosamente e spontaneamente nel lago che avete visto sopra, non sono coltivate dall'uomo, ma solo raccolte ed essiccate con un procedimento particolare per mantenere il più possibile integre le loro caratteristiche, e poi incapsulate.
Sappi che ci ho messo circa quindici anni prima di parlarne pubblicamente, e che ora è arrivata per me l'ora di parlarne, perché voglio aiutarti anche in questo.
Ti consiglio, se vuoi provare, di fare un ciclo minimo di tre mesi, per dare modo al tuo corpo di beneficiare di tutti gli effetti benefici e duraturi; anzi, se hai dei problemi particolari, chiedi direttamente agli esperti Algovit, che ormai hanno una grande esperienza, cosa possono consigliarti.
Trovi più in basso un form (un riquadro) dove fare le tue domande o richiedere materiale informativo gratuito, e se sei un medico puoi richiedere anche le schede tecniche dettagliate.
Direttamente qui sotto trovi invece alcune informazioni sulle alghe Klamath, buona lettura.
Un abbraccio grande.
Paolo Cericola
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