INTOLLERANZE
ALIMENTARI
"Che l'alimento sia la tua
medicina e la tua medicina sia il tuo alimento,
ma gli alimenti possono diventare anche veleno"
(Ippocrate)
Facciamo
l'esempio di una persona intollerante al latte
e ai suoi derivati.
A casa prima di recarsi al lavoro, consuma una
colazione a base di latte, caffè e biscotti,
poi a metà mattina beve al bar un cappuccino.
Il latte ingerito determina la produzione di una
quantità di sostanze reattive non ancora
sufficiente a scatenare la sintomatologia, anzi
nel corso della notte susseguente alcune di esse
vengono anche eliminate.
Il secondo giorno la stessa persona consuma la
stessa colazione e magari a pranzo mangia del
formaggio aumentando, così, nel suo organismo
la presenza delle predette sostanze reattive.
Il terzo giorno la persona, di cui stiamo seguendo
alcune fasi della sua nutrizione, ha voglia di
un gelato e di un bel dolce alla crema arrivando
molto vicino al limite di guardia per cui, al
quarto giorno, subito dopo aver bevuto il consueto
cappuccino, si scatena la crisi di intolleranza.
Il nostro amico, allora, resta disorientato poiché
a suo avviso non pensa che possa essere il cappuccino
che prende tutti i giorni a causargli il disturbo.
Andrà, quindi, alla ricerca del colpevole
in qualche cibo che lui ritiene estraneo alla
sua abituale alimentazione, oppure che ritiene
per lui indigesto, ingerito durante il pasto precedente.
La sua intolleranza al latte continuerà
così a rimanere nascosta.
Le diverse modalità di reazione delle allergie
e delle intolleranze dipendono dal fatto che nelle
forme allergiche sono presenti nell'organismo
degli anticorpi (IgE) responsabili della reazione
infiammatoria immediata; nelle intolleranze, invece,
la reazione è dovuta ad altri meccanismi
ed avviene più lentamente provocando una
inesorabile intossicazione con disagio metabolico
e funzionale di tutto l'organismo. Infatti le
tossine che si formano durante i processi di intolleranza
alimentare possono andare a depositarsi in molti
organi diversi, anche lontani dall'apparato digerente.
Ecco quindi il motivo per cui i sintomi non sono
solo meteorismo, diarrea, stipsi, crampi addominali,
ma anche, ad esempio, depressione, stanchezza,
insonnia, ansia, cefalea, palpitazioni, crampi,
acne, eczema, starnuti, faringite, raucedine,
asma, cistite, mestruazioni irregolari, obesità,
afte, dolori articolari ... e, nei bambini, irrequietezza
e scarsa concentrazione.
Da quanto è stato detto si può capire
come non sia facile riconoscere una intolleranza
alimentare; non essendo infatti presenti nel sangue
le immunoglobuline IgE, tipiche delle allergie
alimentari, le intolleranze non sono evidenziabili
con i comuni test: Prick Test, Rast, Pach Test.
La presenza di una intolleranza alimentare, ossia
la presenza di una incompatibilità biologica
verso alcuni prodotti alimentari, può invece
essere rivelata attraverso test non invasivi di
biorisonanza (VEGA TEST, BIOSCREENING, EAV ...).
Questi test vengono usati ormai da molti anni
e con piena soddisfazione dai terapeuti di tutti
i paesi di cultura medica tedesca e sono, da qualche
tempo, disponibili in Italia.
I test di biorisonanza non necessitano di prelievi
di sangue, né di lesioni di alcun tipo
sulla pelle e, pertanto, sono indolori, innocui
e di rapida esecuzione.
E' importante far notare che alla diagnosi di
una intolleranza alimentare deve seguire una terapia
medica individuale che preveda, oltre alla sospensione
per un certo periodo di tempo degli alimenti nocivi
individuati, anche la prescrizione di un intervento
finalizzato a rinforzare il sistema immunitario
del paziente e ad allontanare le tossine inesorabilmente
accumulate. Comunque si guarisce e si sta meglio
!
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